Inkonsciuos

StopMotion/2D Animation

DITECTION & ANIMATION

written by MATTEO ROMITI

BACKGROUND SKETCHES

BACKGROUND references

BACKGROUND LIGHT TEST

STYLEFRAMES

CHARACTER DESIGN

Sai che dal parrucchiere ho letto di una donna che quasi non sa scrivere e quindi deve organizzare tutti i pensieri per immagini?

In realtà lei credo sappia scrivere, suppongo fosse un modo per dire che non utilizza mai le parole perché non vuole o perché non le ricorda più, ma si capiva che a scuola c'era andata. Fatto sta che ha dovuto traslocare in una nuova casa poiché la vecchia era sommersa dai disegni. Disegni nei cassetti, disegni negli armadi, disegni nel frigorifero e anche nelle fodere dei vestiti, figure impresse sulla stoffa e poi cucita dentro.

Questo articolo raccontava anche dei muri. I muri di casa praticamente avevano ormai raggiunto un tale livello di stratificazione da non consentire più nuove mani di colore. Gli imbianchini l'ultima volta si sono guardati e hanno aperto le braccia, come per dire appunto, siamo degli imbianchini non dei maghi. Il bianco ormai non riusciva più a coprire del tutto i disegni sottostanti, così da dietro il nuovo ordine filtravano gli strati precedenti.

Accatastati gli uni sugli altri davano vita a figure complesse, aumentando così il carico dei disegni presenti. Liste di nomi di persone senza nomi ma con le facce, progetti di cottage in campagna, ritratti di uomini e donne passati dal suo laboratorio, copertine dei libri letti e dei film visti, forme di strani tavoli. Immagina come deve essere organizzare la propria vita affidandosi ai disegni. Tutto è visibile, in un certo senso si sa subito di cosa si parla, basta guardare quel che si ha davanti.

Però proprio guardando le cose se non c'è niente di scritto si fa presto a passare dall'accordo al disaccordo, anche se questo spesso è irrilevante.

Per esempio l'articolo raccontava che la donna fa delle grandi spese, cercando di andare al negozio il meno possibile per limitare i malintesi. Per organizzare una spesa deve disegnare la lista, perchè appunto non la può scrivere. Quindi le serve un blocco vero e proprio, inoltre deve decidere qualche giorno in anticipo quando dovrà andare a far la spesa, per poter riprodurre tutto.

Ma spesso capita che i figli tornino con qualcosa di diverso rispetto a ciò che è stato richiesto. Così per fare luce nelle stanze la donna si trova in mano con delle carote al posto delle candele.

Oppure di notte, nel silenzio della casa, eccola davanti allo specchio a osservarsi, con lo spazzolino e il tubetto della maionese. A un certo punto l'articolo parlava di un progetto segreto della donna. La donna però non aveva voluto confermarlo, l'articolo allora aveva detto, È segreto, capiamo il suo silenzio. La donna aveva compreso però il trabocchetto così aveva detto, Non lo confermo e non lo sconfermo. Se fosse rimasta zitta si sarebbe infatti scoperta.

Ad ogni modo si parla di un trasformatore, una scatola nera con una lente che si avvicina alla testa ed è in grado di proiettare sul muro le immagini pensate insieme al testo, in arrivo dalle parole che la persona ha in mente. È chiaro quindi che bisogna essere molto concentrati e che la scatola vada accesa soltanto quando si sente che tutto è piuttosto stabile dentro di sé.

Le immagini proiettate dal trasformatore restano impresse, è l'impatto dell'anima sulla superficie a lasciare il calco.

Anima che peraltro, contrariamente ai timori iniziali, non dovrebbe esaurirsi col tempo ma semmai potenziarsi. La donna, nella vecchia casa, aveva un stanza a cui nessuno poteva accedere, destinata proprio a questo. Avendo acceso il macchinario più volte prima del dovuto, i muri di questa camera avevano imprigionato solo parte delle immagini programmate, contaminandole con porzioni interiori di materiale fuori controllo.

La donna inizialmente aveva osservato con benevolenza queste immagini sbagliate. Ma poi la notte, incastrata dalla sua memoria fotografica, aveva preso a esserne ossessionata. Così era sgattaiolata nella stanza segreta mentre tutti dormivano, per osservarle dal vero, stregata dalla ricombinazione dell'anima nelle sue diverse linee.

Sembra che dietro al cambio di casa ci sia anche questo fatto. Già tutto ciò non fa più parte dell'articolo, ma di una fonte da confermare. Sembra anche che la potenza di queste immagini abbia iniziato a ossessionare la donna, facendole prendere una decisione drastica. Due operai fatti arrivare da un paese lontano hanno gettato una colata di calce sulla porta della stanza, murandola.

La donna ha messo tutto in vendita.

La mappa catastale è stata ridisegnata e sostituita, la casa attende il nuovo padrone con il suo cuore sigillato e silenzioso, dove le proiezioni dell'anima mutano i loro confini, ricombinandosi al riparo da sguardi indiscreti. La donna però non è affatto sicura, così a volte si dice, Hai fatto la cosa giusta non pensarci, oppure più spesso brucia di desiderio perché vuole catapultare fuori da sé tutte le immagini con quelle parole che premono le une sulle altre, come una grande fila all'imbarco di qualcosa, impaziente di salpare.  

SCRITTO DA MATTEO ROMITI